Due Sicilie e Lombardo-Veneto iniziano un percorso di alleanza
L’8 di febbraio 2014 a Napoli si sono riuniti le rappresentanze di 2 stati invasi e occupati, le Due Sicilie e il Lombardo-Veneto.
Entrambi i governi di rappresentanza legale (provvisori come tutti i governi) hanno in comune non solo 350 anni di pacifica convivenza nella penisola italiana, ma sono accomunati dalla sventura di aver subito l’invasione illegale da parte di uno stato, il Piemonte-Sardegna, a sua volta pedina di massonerie e potentati bancari che hanno così svaligiato e portato alla miseria due fra i più importanti e prosperi stati d’Europa.
E’ stato dimostrato da ricerche di archivio che sia i plebisciti del 1860 effettuati dal Piemonte nel regno delle Due Sicilie, sia i plebisciti del 1866 svolti dal Regno d’Italia nella sola parte “Veneto-Friuli” del Lombardo-Veneto, furono illegali. Infatti tutti questi plebisciti furono svolti e decisi da uno stato invasore in violazione armata e terrorista del diritto di autogoverno dei popoli già allora in vigore. Per cui i plebisciti non sono una “burletta” , ma essendo in violazione dei trattati internazionali sono giuridicamente nulli.
Ci sono le prove documentali di queste violazioni del diritto internazionale da parte del Piemonte-Sardegna ai danni degli altri stati italiani, e non esiste usucapione del territorio né prescrizione per far valere la nullità: semplicemente il regno d’Italia fu illegale come lo è il suo stato presunto successore , la Repubblica Italiana, in realtà anche essa illegale per il mancato voto dei cittadini italiani di Istria, Dalmazia, isole adriatiche e ioniche nel referendum 1946.
Prima di queste invasioni l’Italia era composta da paesi prosperi e da borghi magnifici. Era la patria del Rinascimento, ma da fucina della cultura europea, da capitale delle innovazioni finanziarie e scientifiche, culla del diritto e delle arti…. con “l’unità” è sprofondata, e si ritrovata così ad essere, da allora, un paese più o meno ridicolo agli occhi del mondo, governato dai vertici di bande che si contendono il potere, è diventato il paese più corrotto d’Europa (il 50% della corruzione di tutta l’Europa!), un paese dove regna l’ingiustizia istituzionale e la violazione dei diritti umani, un paese sempre sull’orlo di un golpe, di una trama mafiosa, di una bancarotta, un paese dove i delinquenti hanno la prescrizione del reato assicurata dai banditi che siedono nel parlamento, mentre i cittadini onesti sono condannati alla frustrazione e alla emigrazione. Questo senza considerare la distruzione del territorio per decenni infiltrato di spazzatura e rifiuti mortali con la complicità dello stato, l’inquinamento delle acque, dell’aria, del cibo …..
Tutto questo è destinato a finire comunque, poiché la concorrenza internazionale, la riduzione della tassazione degli altri paesi, la circolazione delle idee via internet, condannano l’attuale forma di stato alla morte certa, probabilmente per bancarotta, ma forse si sarà abbastanza intelligenti da cambiare prima le cose. Con il tuo aiuto.
L’attuale forma di stato è illegale e lo è sempre stata, tanto più che giù con il trattato di Zurigo del 1859 il Piemonte aveva accettato che forma di confederazione di Stati Indipendenti per la futura Italia.
L’8 febbraio ha cominciato a prendere forma questa forma confederale che doveva essere fin dall’inizio.
I governi dei 2 più importanti stati pre-invasione si sono riconosciuti come sovrani ed indipendenti, impegnandosi, nel rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, a perseguire insieme la rispettiva liberazione.
Certo, ci sono ancora passi da svolgere per poter presentare la causa di liberazione, ciascuno per conto suo o insieme, e qualora la cosa non funzionasse c’è la clausola di uscita dall’alleanza.
Il Governo Lombardo-Veneto ha per parte sua applaudito la nascita lo scorso 8 dicembre del Governo delle Due Sicilie, poiché anche quei costituenti hanno ragionato sui percorsi possibili, concludendo che i percorsi alternativi ( referendum, partito politico indipendentista, movimento di liberazione, insurrezione) non sono percorsi che possono portare al recupero della sovranità invasa, e sopratutto non darebbe il diritto al risarcimento dell’enorme danno commesso dal Piemonte e dagli stati che lo hanno finanziato.
L’atto di reciproco sostegno politico fra i Due Stati firmato l’8 febbraio si è realizzato nella più totale semplicità e naturalezza, come la consapevolezza e il diritto che ci anima.